L’importanza e la funzionalità dei sensori volumetrici

Rate this post

Nell’ambito di un impianto d’antifurto, sia che venga montato in una abitazione, in un locale commerciale o in una struttura ad uso industriale, i sensori volumetrici rappresentano una componente fondamentale, i veri e propri occhi del sistema, poiché grazie al segnale elettrico riportano alla centrale di allarme i movimenti di un ospite indesiderato che si verificano all’interno dell’ambiente posto sotto monitoraggio. Sul mercato dei prodotti per la sicurezza si possono trovare diversi tipi di sensori volumetrici, pertanto la scelta di un sensore rispetto ad un altro dipende dalle specifiche necessità dell’utente e dal livello di protezione che si intende raggiungere. Vediamo ora nello specifico cosa sono i sensori volumetrici e quali i rischi che grazie all’impiego questi dispositivi si possono sventare.

I sensori volumetrici basano il loro funzionamento sulla tecnologia PIR (sigla che sta per Passive Infra Red): quest’ultima sfrutta i raggi infrarossi, grazie ai quali è possibile rilevare il calore emesso. In tale contesto bisogna spiegare che gli oggetti con temperature al di sopra dello zero, emanano una certa quantità di energia sotto forma di radiazioni luminose, ed è qui che entrano in gioco i sensori PIR, i quali rilevano la variazione di temperatura che si verifica in un luogo. Tali apparecchi sono regolati per riconoscere i movimenti di un corpo umano rispetto a quelli generati dalle vibrazioni presenti nell’area designata o magari scaturite dal vento. Per ciò che concerne gli animali domestici che vivono all’interno delle abitazioni, il loro transito all’interno delle zone in cui operano i sensori volumetrici potrebbe essere causa dei cosiddetti falsi allarmi: per questo in commercio sono disponibili i sensori volumetrici con funzione “Pet friendly”, i quali distinguono il movimento di un animale d’affezione come un gatto, un cane ecc. da quello di un individuo.

Sul mercato si possono trovare anche i sensori volumetrici che sfruttano la doppia tecnologia: ciò significa che la tecnologia dei raggi infrarossi esposta fino ad ora si coniuga con quella a Microonde: in questo caso, infatti, si parla di effetto doppler; per fare un esempio pratico, se un ladro si muove in direzione del sensore, la frequenza della radiazione risulta più elevata di quella precedente; viceversa, se il ladro si allontana risulta più bassa. Dunque, quando si parla di doppia tecnologia, si fa rifermento a dispositivi molto più sofisticati, e conseguentemente anche più costosi. Da annoverare anche i sensori volumetrici per le aree esterne agli edifici, che differiscono da quelli per interni soprattutto per il tipo di materiale impiegato, il quale deve essere necessariamente più robusto per resistere all’azione corrosiva degli agenti atmosferici e delle alterazioni di temperatura a cui è sottoposto.

Per ciò che riguarda l’installazione dei sensori volumetrici, è importante avere ben presente la forma e la disposizione della struttura che si vuole proteggere, nonché la conformazione dell’impianto d’antifurto stesso, In linea di massima è preferibile installare i sensori in punti di passaggio, ovvero lungo le scalinate, in prossimità degli ingressi e dei corridoi, e più in generale all’interno delle camere nelle quali sono custodite cose di valore.


Rispondi al quesito

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato I campi obbligatori sono segnati da *

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>