rivelatore infrarossi passivi

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Per “rivelatore infrarossi passivo”, comunemente detti “rilevatori” o “sensori infrarossi”, si intendono tutti quei sensori in grado di rilevare sia i raggi infrarossi prodotti dagli oggetti sul loro campo visivo, sia il movimento di oggetti e corpi nel loro raggio d’azione. Grazie al suo ottimo rapporto qualità/prezzo, i sensori infrarossi passivi sono diventati oggetti particolarmente diffusi nell’ambito della sicurezza di locali e ambienti. Ma come funzionano questi rivelatori? Sono realmente efficienti come da aspettativa? E quali sono i migliori rivelatori attualmente disponibili sul mercato? Vediamo un’attenta analisi relativa ad uno dei sistemi di sicurezza più sfruttati sia nelle abitazioni, sia nei locali commerciali.

1) Il funzionamento dei rivelatori infrarossi passivi.
Il funzionamento dei rivelatori infrarossi passivi è pressoché semplice e si basa sul fatto che tutti i corpi dotati di temperatura superiore allo zero assoluto (pari a -273,15 °C) emettono radiazioni luminose, le quali sono fonte di energia. I rivelatori infrarossi sono in grado di captare tali radiazioni che risultano invisibili all’occhio umano, ma vi è una precisazione da fare: i sensori in questione non rilevano propriamente i movimenti, quanto piuttosto le brusche variazioni di temperatura rispetto al valore considerato “normale” dai sensori stessi. Quando ciò avviene, ovvero quando la temperatura dell’ambiente presenta una variazione sostanziale, viene dunque rilevato un movimento.

2) I diversi tipi di rivelatori.
Veniamo ora al discorso sui vari tipi di rivelatori infrarossi passivi. I sensori classici, il cui funzionamento è stato descritto in maniera semplice ed esaustiva nel paragrafo precedente, permettono di essere ampliati e migliorati per far fronte alle applicazioni più disparate, dagli utilizzi specifici per grandi ambienti al perfezionamento dei sensori dal punto di vista del posizionamento nelle aree interessate.

3) L’installazione di un rivelatore infrarosso passivo.
Installare un rivelatore infrarosso passivo in un ambiente non è affatto difficile, a patto che si prendano le dovute precauzioni relative al posizionamento più consono e adatto ai vostri scopi. Per prima cosa individuate il luogo in cui intendete inserire il sensore, dopodiché provvedete alla sua attivazione. Munitevi di un cacciavite per aprire il rivelatore e, seguendo le istruzioni generalmente presenti all’interno della confezione dell’oggetto, effettuate i vari collegamenti tra i cavi rispettando le polarità degli stessi. Fatto ciò, sarà la volta dell’impostazione della sensibilità del sensore: settatela a seconda delle vostre necessità, dopodiché potrete finalmente posizionare l’oggetto nel luogo interessato. Installatelo ad un’altezza di circa 2,3-2,5 metri, senza dimenticare di lasciare una visuale libera verso l’area da mantenere in sicurezza. Fate inoltre attenzione a non lasciare che il sensore non venga a contatto diretto con la luce solare, in quanto questa è in grado di intaccare in modo non indifferente il funzionamento dell’impianto. Una volta installato il rivelatore, effettuate una prova per verificarne la corretta funzionalità.

4) La scelta del rivelatore.
In commercio esistono diversi tipi di rivelatori infrarossi passivi, tutti generalmente appartenenti a fasce economiche non particolarmente dispendiose. A seconda delle marche e delle funzionalità offerte dai rivelatori, i prezzi oscillano tra i 15 e i 100€, con i modelli più sofisticati che arrivano a toccare anche i 200-300€. Tra le marche più affidabili si segnalano la Urmet, la Elkron e la Domotec.


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